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Il controllo remoto dei dispositivi impiantabili in Piemonte: la trasformazione in telemedicina di servizi essenziali per i pazienti Cardiologici durante la pandemia COVID

Il controllo remoto dei dispositivi impiantabili quali pacemaker, defibrillatori, loop recorder è finalmente riconosciuto dalla Regione Piemonte che con la delibera emanata venerdì scorso si diventa una delle quattro regioni italiane in cui viene riconosciuta questa prestazione.

Con questo procedimento le Cardiologie potranno veder riconosciuta la possibilità di controllare molti pazienti portatori di dispositivi salvavita, al proprio domicilio, come se venissero in ospedale.   Oltre all’indubbia comodità per i pazienti che sono generalmente piuttosto anziani e affetti da più patologie croniche e i loro accompagnatori sovente costretti a chiedere permessi o giorni di ferie, il sistema permetterà di non affollare più gli ambulatori ospedalieri il che, vista la situazione di pandemia COVID è assolutamente auspicabile.

Il Dottor Alessandro Stecco Presidente della IV Commissione Sanità dell’a Regione Piemonte ha così commentato: “Sono contento che dopo solo 15 mesi nonostante le due ondate di coronavirus l’assessorato alla sanità con cui ho collaborato fattivamente per portarla a termine abbia finalizzato la delibera per il riconoscimento della misurazione a distanza del pacemaker cardiaco e dei cardiodefibrillatore. Questo avviene nel contesto che già a luglio ci ha portato molto avanti come regione con una deliberazione che rende possibile al telemedicina in tutte la Aziende sanitarie, cosa che durante questo difficile periodo con le necessità di distanziamento assume ancora una maggiore rilevanza. I pazienti infatti potranno essere monitorati a distanza e cosi anche i dispositivi biomedicali cardiaci impiantati, con una maggiore sicurezza e con minore necessità di visite in presenza e di viaggio per doverle fare. Ringrazio per il lavoro fatto in Assessorato i primari di Cardiologia del Maria Vittoria dell’ASL Città di Torino e di  Vercelli, i Dottori Massimo Giammaria e Francesco Rametta oltre al Dottor Franco Ripa e all’ Ing Antonino Ruggeri dell’Assessorato, oltre all’Assessore Icardi che ha sposato fin da subito tutte le mie proposte sull’ambito della telemedicina portandole avanti in ambito regionale e nazionale”

“Da anni abbiamo organizzato i nostri ambulatori di Controllo dei  pacemaker, dei defibrillatori  e dei loop recorder col controllo remoto applicato in modo sistematico a tutti i nuovi impianti, con ottimi risultati” dicono i due Primari. “Al Maria Vittoria abbiamo iniziato dal 2008” afferma il Dott. Giammaria, “  e ormai seguiamo più di 1400  pazienti con questa modalità, con grande soddisfazione dei pazienti e dei loro parenti.  In questo periodo di pandemia abbiamo sfruttato al massimo questa nostra organizzazione e abbiamo ridotto al minimo l’afflusso in Ospedale di pazienti con necessità di controllo del pacemaker del  defibrillatore o dei loop recorder impiantabili.  Inoltre da tre mesi stiamo portando avanti un programma serrato per fornire il servizio a tutti i pazienti che abbiano già impiantato  un dispositivo in grado di essere controllato a distanza e ad oggi abbiamo arruolato nel nostro programma altri 400 pazienti.  Purtroppo non tutti i dispositivi impiantati possono essere controllati con questa modalità e questo è il caso di modelli impiantati molti anni or sono.  In questo caso faremo i controlli usuali in Ospedale”.

“Anche a Vercelli utilizziamo il controllo remoto da alcuni anni convinti che in un territorio cosi vasto questa sia la risposta migliore, specie in questo periodo in cui è cosi difficile accedere in ospedale.  Col controllo remoto siamo in grado di riconoscere più rapidamente rispetto al controllo in ambulatorio, eventuali anomalie di funzionamento del dispositivo e la presenza di aritmie che potrebbero non essere avvertite dai pazienti” afferma il Dott. Rametta.  “Aggiungo che con questa DGR potremo controllare a distanza in maniera più attenta anche i pazienti con pregresso ictus cerebrale criptogenetico per la ricerca della Fibrillazione atriale.  In questo modo potremo trattare in modo più tempestivo questi pazienti evitando recidive e disabilità. Riscontriamo inoltre da parte dei pazienti grande soddisfazione, in quanto percepiscono di essere più controllati anche da casa e questo da rassicurazione soprattutto ai portatori di defibrillatori automatici”

Anche il  Commissario dell’ASL Città di Torino, il Dott. Carlo Picco, è soddisfatto: “Nella mia ASL abbiamo già predisposto un Piano Diagnostico Terapeutico Aziendale sul Controllo remoto e anche le Cardiologie del Martini e dell’Ospedale San Giovanni Bosco sono impegnate a vari livelli, a modificare la loro organizzazione per favorire l’adozione di questa modalità operativa.  Contiamo di avere circa  10.000  prestazioni di controllo dei dispositivi impiantabili all’anno che possano essere trasformate da controlli ambulatoriali a controlli remoti in modo definitivo, con minor affollamento negli ambulatori ospedalieri e con addirittura migliore qualità del servizio e soddisfazione dei cittadini.”

Il Direttore dell’ ASL Vercelli , il Dott. Angelo Penna, aggiunge “Sono molto soddisfatto che nel mio territorio si possa applicare in modo definitivo un progetto di controllo a distanza dei pazienti portatori di dispositivi impiantabili che  nella sola provincia di Vercelli sono circa 12000.  Con  questo nuovo modello organizzativo avremo più efficienza nel servizio e riusciremo in modo efficace a controllare i dispositivi dei nostri pazienti riducendo il rischio che comporta il passaggio in ospedale in questi momenti di pandemia”

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