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Accordo per il Centro Ortopedico di Quadrante

Partita come una sperimentazione è diventata un modello di riferimento

A vent’anni esatti dalla sua nascita il Centro Ortopedico di Quadrante, unica esperienza di collaborazione tra pubblico e privato, rilancia la sua azione approvando un nuovo statuto ed un nuovo accordo gestionale che fa uscire il nosocomio da una fase sperimentale ad una fase di gestione ordinaria come Presidio della rete pubblica ospedaliera regionale per continuare a svolgere le proprie funzioni, attualizzandole.

Allora il presidio della Madonna del Popolo, unico ospedale di Omegna rischiava di chiudere: quando il Direttore Generale Mario Vannini avanzò l’ipotesi di far ricorso all’articolo 9 bis delDlgs 502/92. Si predispose una gara d’appalto cui partecipò una sola società: la Generale de Santé, oggi Ramsay Santè che a livello gestiva una importante rete di strutture sanitarie.

Lo straniero spaventa sempre un po’, ed inizialmente la diffidenza non era poca, ma giorno per giorno la nuova società in cui partecipava come socio di maggioranza l’Asl del VCO e come socio di minoranza il privato al quale compete la gestione ha dato dimostrazione di efficacia, efficienza ed affidabilità. La sperimentazione funzionò: i cittadini vi si rivolsero sempre più fiduciosi e i professionisti impegnati si identificarono sempre più nella nuova struttura. Il COQ acquisì così una sua anima, il valore emerse in occasione dell’alluvione e nel contrasto al Covid19 ma più in generale ogni giorno, offrendo servizi di qualità.

Il paziente lavoro del Direttore Generale Dott.ssa Chiara Serpieri e dei suoi collaboratori con i referenti del COQ, il Dott. Gianmaria Battaglia Amministratore Delegato, il Dr. Mauro Carducci, Direttore Generale la Dott. Cristina Naro direttore amministrativo, hanno permesso di ricucire un nuovo vestito all’iniziativa. Vent’anni sono tanti e l’ipotesi delle sperimentazioni gestionali di cui all’art 9 bis non ha avuto fortuna per cui occorreva rivedere i termini dell’accordo per permettere al centro di operare e continuare ad offrire i servizi non solo agli abitanti della zona ma di attrarre pazienti anche dalle altre regioni (il 10% circa arriva dalla Lombardia).

Non solo, come precisa il presidente del CdA Prof. Ruffino Emanuele Davide, notevole è stato in questi anni lo sforzo rivolto verso le attività formative e l’attenzione verso la qualità. E così un piccolo presidio che doveva essere chiuso, è diventato una realtà di primissimo piano offrendo un modello gestionale decisamente originale e la “stabilizzazione” con il rinnovo dello Statuto ne accresce le potenzialità erogative, almeno fino al 2031, data fissata per la fine della Società, ma è ovvio che tale data sarà prolungata, come dimostrano i programmi di investimento che si stanno avviando. La sanità è un settore complesso che va declinato in modo diverso per ogni singola realtà e quella realizzata dal COQ ben si adatta alla realtà del Cusio.

Un merito alla Regione che supporta l’Ospedale di Omegna e che con la delibera di maggio ha consentito il passaggio dalla fase di sperimentazione alla gestione ordinaria riconoscendo posti letto di ulteriori specialità chirurgiche oltre all’ortopedia, che rimane il core business dell’Ospedale.

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