Weather:
city not found
HomeAziende sanitarie“Il tennis allunga la vita”

“Il tennis allunga la vita”

Studi scientifici dimostrano che riduce malattie cardiovascolari e aumenta l’aspettativa di vita di 9,7 anni.

Giocare a tennis allunga la vita. È quanto emerge da due diversi studi il Copenaghen City Heart Study e il Sidney Medical School Study, che negli anni hanno analizzato il rapporto tra qualità della vita e pratica sportiva. In particolare, dallo studio danese, che in 25 anni ha studiato il comportamento di oltre 20 mila persone, uomini e donne di età compresa fra i 20 e i 90 anni, è emerso che l’attività fisica e le relazioni sociali implicite nella pratica del tennis sono le migliori per vivere sano a lungo: chi gioca a tennis ha un’aspettativa di vita di 9,7 anni in più rispetto a chi è sedentario. Lo scopo dello studio era di descrivere i maggiori fattori di rischio cardiovascolare e, di conseguenza, individuare i principali elementi di prevenzione da malattie coronariche e ictus. Inoltre, giocare a tennis, secondo lo studio dei medici australiani, ha effetti benefici superiori anche al calcio, al nuoto e all’andare in bicicletta. Di questo si è parlato questa mattina in un convegno a Casa Tennis organizzato da Fit, Federazione Italiana Tennis, Tennis & Friends -Salute e Sport, Nitto Atp Finals in collaborazione con Asl Città di Torino, Azienda Sanitaria Zero della Regione Piemonte e Comune di Torino.

All’incontro sono intervenuti tra gli altri: Angelo Binaghi, Presidente Federazione Italiana Tennis, Giorgio Meneschincheri, Presidente e Fondatore Tennis and Friends – Salute e Sport – Medico specialista in medicina preventiva – Docente Università Cattolica del S. Cuore – Commissione Medica FIT, Emilio Sodano – Medico Federale Federazione Italiana Tennis , Nicola Pietrangeli, Ambasciatore del tennis italiano nel mondo, Giovanni Di Giacomo – Responsabile medico atleti Nitto ATP Finals – Capo Dipartimento ortopedia traumatologia – Concordia Hospital – Roma, Carlo Picco – Direttore Generale ASL Città di Torino – Commissario Azienda Zero Regione Piemonte, Angelo Bertelli – Direttore Istituto Medicina dello Sport di Torino, Monica Agnesone – Responsabile SS.S. Psicologia Aziendale, ASL Città di Torino, Luigi Carraro Presidente Federazione Internazionale Padel.

Nella società in cui viviamo quando esplode un fenomeno, come in questi anni sono stati il tennis e il padel, si creano una serie di barriere da abbattere per consacrarne i risultati – ha osservato il Presidente della Federazione Italiana Tennis, Angelo Binaghi – barriere come abitudini di vita, fisiche, come la disponibilità di campi, e poi resistenze che derivano da false credenze, per esempio il fatto che il tennis sia uno sport asimmetrico e che faccia male. È un grande aiuto poter abbattere con dati scientifici queste false credenze e affermare quanto lo sport, e il tennis in particolare, abbiano riflessi straordinari da un punto di vista sanitario sulla persona. Anche durante la pandemia il tennis è stato consacrato come lo sport più sicuro da praticare in momenti molto difficili”.

 

 “Come medico e fondatore di Tennis & Friends – prosegue Giorgio Meneschicheri – da anni perseguo l’obiettivo di promuovere la salute attraverso la prevenzione, la promozione dello sport e dei corretti stili di vita. In collaborazione con la FIT da 11 anni portiamo avanti un progetto sociale importante sul territorio nazionale e da due anni quali Official Charity delle Nitto ATP Finals. Gli studi scientifici internazionali illustrati oggi, hanno portato alla luce risultati molto importanti mettendo a confronto la popolazione sportiva con quella sedentaria paragonando nello specifico le diverse discipline sportiva. I dati emersi evidenziano come la pratica dello sport sia un fattore di prevenzione determinante sullo stato di salute e fra queste il tennis è quella di maggiore longevità. Infatti, risulta che il Tennis porti a un allungamento di vita di circa 9,7 anni in più rispetto a un sedentario, quasi 5 anni in più rispetto ad altre pratiche sportive, il badminton +6.2, calcio +6.7, ciclismo +3.7, nuoto +3.4, jogging +3.2.”

“La forte socialità e la possibilità di praticare questo sport fino a tarda età – conclude Meneschincheri – hanno ricadute positive sia a livello fisico sia psicologico tali da essere un fattore determinante di longevità.”

 

A conferma Nicola Pietrangeli, ex campione e praticante del Tennis anche dopo aver lasciato l’agonismo interviene “la pratica del tennis a tutte le età nella giusta misura è fondamentale per la salute così come per la prevenzione”

Carlo Picco, Direttore Generale ASL Città di Torino e Commissario di Azienda Sanitaria Zero della Regione Piemonte, ha illustrato il ruolo strategico dell’Azienda nella gestione dei grandi eventi spiegando che “la pianificazione per lo svolgimento delle manifestazioni deve essere integrata con il sistema dell’emergenza sanitaria territoriale, perché l’organizzazione dei soccorsi, in caso di manifestazioni pubbliche, necessita di una risposta organizzata, idonea e precisa, da rendersi mediante un coordinamento centrale ed una sufficiente collocazione sul posto di personale addestrato, di mezzi e con la presenza di sistemi di comunicazione efficaci. Siamo fortemente impegnati a promuovere l’attività sportiva, abbiamo una struttura di Medicina dello sport e dell’Esercizio Fisico, collaboriamo con l’Istituto di Medicina dello Sport, facciamo prevenzione diretta e riteniamo che con lo strumento di Azienda Zero possiamo fare qualcosa di più, coinvolgendo il mondo dei privati, delle associazioni sportive e delle palestre per poter fare con la Regione delle convenzioni per avere un elemento di prevenzione che sia controllato dal punto di vista sanitario, sia prescritto da un medico e sia erogato ad un prezzo accessibile”.

A portare il saluto della Regione Piemonte, l’assessore alla Sanità, Luigi Genesio Icardi che ha ricordato come “in questi anni sta crescendo il numero di coloro che fanno sport, soprattutto tra le fasce più giovani e nella terza età, c’è però ancora un 35% della popolazione, secondo recenti studi, che conduce una vita sedentaria ed è su questi che noi stiamo lavorando con programmi di prevenzione mirati”

Il rapporto che si instaura tra il medico e l’atleta paziente è stato al centro dell’intervento del Direttore dell’Istituto di Medicina dello Sport di Torino, Angelo Bertelli, che ha evidenziato come debba esserci affiatamento, rispetto e organizzazione perché si ottengano buoni risultati. Franca Fagioli, Direttore dell’Oncoematologia Pediatrica dell’Ospedale Regina Margherita di Torino ha sottolineato come “l’attività motoria e sportiva siano fondamentali per il ritorno alla quotidianità dei piccoli pazienti oncologici guariti”.

Infine, Monica Agnesone, Responsabile Psicologia Aziendale dell’Asl Città di Torino ha richiamato l’importanza dello “psicologo mental coach” affinché l’atleta possa ottimizzare le proprie prestazioni.

Condividi:
Written by

Redazione: Claudio Risso: Direttore Responsabile --- Gian Paolo Zanetta: Direttore Editoriale --- Federico Dolce ---

No comments

Sorry, the comment form is closed at this time.