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Hera: il progetto pilota dell’Azienda Ospedaliera di Alessandria sulle patologie ambientali

È possibile introdurre nella routine clinica un semplice questionario per una preliminare identificazione di possibili fattori di rischio che rendono la patologia caratterizzata da una componente ambientale?
È stata questa la domanda alla base di Hera, il progetto pilota dell’Azienda Ospedaliera di Alessandria che si è svolto dal 1° marzo al 31 agosto 2022 coinvolgendo ben 405 pazienti ricoverati in cinque strutture: Medicina Interna, Geriatria, Pneumologia, Endocrinologia, Riabilitazione.
Un progetto che ha visto protagonista il Centro Studi per le Patologie Dairi – Dipartimento Attività Integrate Ricerca e Innovazione diretto da Antonio Maconi.
Secondo recenti stime dell’OMS – Organizzazione Mondiale della Sanità, il 24% delle malattie dell’adulto e il 33% del bambino sono imputabili almeno parzialmente all’esposizione a fattori ambientali ragionevolmente modificabili, cioè fattori chimici, fisici e biologici esterni alla persona e ai suoi comportamenti.
Per identificare una patologia ambientale è fondamentale che i medici segnalino in cartella clinica, in modo preliminare ma standardizzato e continuativo, possibili esposizioni a fattori ambientali modificabili.
Il questionario alla base del progetto è stato costruito sintetizzando le evidenze dell’OMS e compilato dal medico raccogliendo dati quali età, genere, reparto, data di ricovero, dimissione e se la diagnosi principale fosse riconducibile anche a un fattore ambientale.
Le esposizioni indagate sono state l’inquinamento di acqua, aria o suolo (domanda 1), rumore o agenti fisici (domanda 2), esposizioni professionali (domanda 3) e ambiente abitativo, urbano o stradale (domanda 4).
Tra i dati più interessanti ottenuti ci sono quelli legati alla concordanza tra risposte del questionario e informazioni in cartella clinica (85,6%) e alle risposte affermative alle singole domande: 27 alla domanda 1, 9 alla seconda, 41 alla terza e 48 alla quarta.
Le patologie alla base del ricovero che hanno ricevuto più risposte affermative sono le malattie dell’apparato respiratorio (23,5%), traumatismi e avvelenamenti (19,6%) e le malattie dell’apparato muscoloscheletrico (12,7%).
I risultati hanno confermato che la frequenza di patologie con possibile componente ambientale riscontrata è in linea con i dati Oms, permettendo di strutturare i fattori di rischio e di proporre ai clinici seminari di approfondimento sulla tematica, per dare avvio a una raccolta sistematica in tutti gli altri reparti.

Proprio in questi giorni il progetto sarà presentato, insieme ad altri due del Dairi in forma di poster, a “Epidemiologia in movimento”, il XLVII Convegno dell’Associazione Italiana di Epidemiologia in corso di svolgimento all’area della ricerca del Cnr di Pisa.

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Redazione: Claudio Risso: Direttore Responsabile --- Gian Paolo Zanetta: Direttore Editoriale --- Federico Dolce ---

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