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Al Cottolengo si è discusso su terapia antibiotica e appropriatezza

Evento formativo organizzato da Federsanità Anci Piemonte

Appropriatezza, incertezza, sindromi. Sono queste alcune delle parole chiave del corso di formazione su “terapia antibiotica dall’accesso al Dea al ricovero ospedaliero che si è tenuto al Presidio ospedaliero Cottolengo di Torino. L’evento è stato organizzato e promosso da Federsanità Anci Piemonte in collaborazione con il Centro di Formazione del Cottolengo.

Un corso che ha visto tra i relatori la dottoressa Agnese Cangini dirigente di Aifa che ha esposto una puntuale e significativa situazione sull’utilizzo degli antibiotici in Italia con la comparazione tra le diverse regioni.

 

La mattinata si era aperta con i saluti del presidente di Federsanità Piemonte Carlo Picco che ha parlato di quanto sia importante l’uso della terapia antibiotica ma anche di quanto sia altrettanto importante l’appropriatezza prescrittiva. Un accorato invito a una maggiore appropriatezza e e ad più adeguato utilizzo del farmaco lo ha fatto il padre generale della Piccola Casa della Divina Provvidenza don Carmine Arice. Farmaci che sarebbero di estrema importanza nei paesi poveri dove alcuni farmaci di cui nel nostro Paese si fa utilizzo eccessivo quando non addirittura spreco, potrebbero salvare migliaia di vite di bambini.

E’ seguita una tavola rotonda moderata da Gian Paolo Zanetta, direttore generale del Presidio Ospedaliero Cottolengo alla quale ha partecipato, tra i relatori, il prof. Giovanni Di Perri Infettivologo e Direttore della Clinica di Malattie Infettive dell’Università degli Studi di Torino che messo in evidenza gli studi e la ricerca sulla terapia antibiotica e sull’utilizzo e impatto dei nuovi farmaci.

 

Nelle conclusioni, appropriatezza prescrittiva e rapidità d’intervento restano due obiettivi universali ed imprescindibili per l’efficacia del trattamento del paziente con patologia infettiva in un contesto diagnostico rapido. Tali obiettivi sono raggiungibili soltanto con la stretta collaborazione tra il clinico che prescrive la terapia empirica sulla base dell’ipotesi diagnostica ed avvalendosi della propria esperienza, di protocolli e linee guida nonché della collaborazione con il farmacista ospedaliero.

Un ruolo altrettanto importante è quello della microbiologia attraverso la quale il lo specialista è chiamato a confermare con le metodiche analitiche l’ipotesi diagnostica. Al convegno hanno aderito un centinaio di partecipanti degli ambiti interessati.

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Redazione: Claudio Risso: Direttore Responsabile --- Gian Paolo Zanetta: Direttore Editoriale --- Federico Dolce ---

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