di Emanuele Davide Ruffino Germana Zollesi
L’ultimo riconoscimento in ordine cronologico a chi s’impegna per portare l’arte e con essa un momento di sollievo e forse anche di sorriso ai pazienti che soggiornano nei nostri ospedali è venuto dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in occasione della consegna al Quirinale di 29 Attestati d’onore di “Alfiere della Repubblica” a giovani che, nel 2024, si sono particolarmente distinti in attività filantropiche e meritevoli.
Tra questi spicca l’astigiana Beatrice ORLANDI, classe 2006, “ Per la dedizione e la generosità con cui porta la sua musica nel reparto di oncologia dell’ospedale cittadino. Le corde della sua arpa accompagnano malati e personale sanitario nelle lunghe giornate di cure”.
Le corsie di un ospedale sono un luogo dove domina spesso, oltre al dolore, l’angoscia e la solitudine e per sollevare, almeno per un istante, i pazienti che vi soggiornano ogni iniziativa è degna di nota. Le condizioni in cui si opera in ospedale non sono facili: bisogna rispettare norme igienico-sanitarie, avere costante cura di assicurarsi di non ostacolare i processi di cura e avere sempre grande ed assoluto rispetto per i pazienti e i loro care giver.
Diverse sono le iniziative, più o meno note che portano a gesti di simpatia che si realizzano nei nostri ospedali: tra gli altri si ricorda “assemblea Teatro” che sotto l’instancabile spinta di Renzo Sicco, grazie alla disponibilità e cortesia di caposala come Silvia Vettori, da anni leggono pagine d’autore nei reparti ospedalieri (hospice compreso) nell’ambito del progetto “Leggere è una cura”.
Così come il TIC Teatro in Corsia da anni porta avanti il programma “Aiutami a non aver Paura”, con cui Cristina Voglino ha portato nei reparti di Pediatria e neuropsichiatria iniziative poliedriche con grande soddisfazione
Non è una corsia d’ospedale, ma altrettanto qualificante, è stata la dedizione con cui un gruppo di pittori guidati da Francesco Paturzo hanno dipinto il giardino adiacente al reparto di psichiatria dell’Ospedale San Luigi Gonzaga di Orbassano, trasformando grige e anonime pareti in cromatiche visioni che allietano le passeggiate dei ricoverati, ma soprattutto, durante l’esecuzione, hanno coinvolto anche pazienti contribuendo al processo di guarigione. Sempre la Onlus del San Luigi gestisce un locale biblioteca dove possono accedervi pazienti e loro accompagnatori nei momenti in cui non sono impegnati nel ricevere cure: un momento di sollievo cui si accompagna anche un’organizzazione di volontari coordinati da Anna Costantino e Gabriella Capello che portano libri a chi non si può muovere perché allettato o fornire i primi beni di convivenza ai pazienti che non avendo famiglia o caregiver alle spalle (i cosiddetti singol: i nuovi fragili), quando colpiti da un evento improvviso, si trovano inaspettatamente ricoverati e, oltre ai problemi di salute, avvertono un tristissimo senso di abbandono e portar loro un libro, un dentifricio o una saponetta assume un valore che va ben oltre all’oggetto consegnato.
E come non ricordare i professionisti impegnati nella clown therapy nell’arte di portare un sorriso soprattutto nei reparti di pediatria (professionisti perché la loro attività, oltre che grande spirito altruistico, richiede preparazione e competenze qualificate). A raccontare una barzelletta siamo più o meno capaci tutti, capire quando e come recitarla ad una persona che soffre richiede grande preparazione e sensibilità. Davvero tante sono le iniziative che si sono sviluppate per portare sollievo cui hanno partecipato VIP (per apparire sui media, ma i più, per sincero spirito altruistico). Sicuramente Beatrice quando sottraendo un po’ del suo tempo libero per andare a suonare l’arpa nell’ospedale di Asti non pensava di ritrovarsi a tu per tu con Mattarella, ma il premiare il suo esempio aiuta a coltivare quello spirito altruistico di cui il mondo sanitario ne ha quanto mai bisogno.