La facciata dell’Ospedale Oftalmico è stata oggetto, nei mesi scorsi, di un importante restauro. Ieri si è tenuta la cerimonia di presentazione alla presenza dell’Assessore Regionale alla Sanità, Dott. Luigi Genesio Icardi, del Direttore Generale dell’Asl Città di Torino e Commissario di Azienda Sanitaria Zero, Dott. Carlo Picco, del Direttore del Presidio Ospedaliero Oftalmico, Dott.ssa Elisabetta Sardi, del Direttore Dipartimento Area Medica, Dott. Massimo Giusti, del Direttore della Struttura Complessa Oculistica, Dott. Roberto Orsi, del Direttore della Struttura Complessa Endocrinologia e Malattie Metaboliche, Dott. Salvatore Oleandri, del Direttore della Struttura Complessa Tecnico Area Territoriale, Ing. Carlo Sala.
Edificato nel 1859 al fine di ospitare le attività di oftalmologia per volere di Casimiro Sperino, 1° Ministro della Sanità del Regno d’Italia il presidio è cuore pulsante delle attività sanitarie torinesi e regionali.
L’Ospedale ha assunto, negli anni, un riconoscimento a livello nazionale ed internazionale per l’alta professionalità dei suoi oculisti.
“Sono particolarmente lieto di intervenire oggi, in occasione di questo evento, all’Ospedale Oftalmico per ripercorrere le tappe della vera e propria rinascita di una struttura che solo qualche anno fa, prima dell’insediamento dell’attuale Giunta, rischiava la chiusura.- dichiara Luigi Genesio Icardi – Abbiamo creduto nell’Ospedale e nelle sue potenzialità, reinserendolo a pieno titolo nella programmazione regionale. Dal 2020 l’Ospedale è in crescita esponenziale grazie ad importanti ristrutturazioni, all’acquisizione di apparecchiature oftalmologiche e non, di ultima generazione, fra cui anche una Risonanza Magnetica Nucleare.”
“Sono emozionato di essere qui oggi, perché questo è il percorso conclusivo di un lavoro fatto in questi anni, molto importante per l’Asl Città di Torino.- afferma Carlo Picco – Sono felice di avere qui accanto l’Assessore Icardi, che ha sempre curato la programmazione e ci ha spronato sulla rinascita e la valorizzazione dell’Ospedale Oftalmico. Con la realizzazione della facciata l’Ospedale Oftalmico riacquista il decoro che aveva nel passato. Sappiamo che il destino di questo Ospedale era in po’ diverso, di presidio territoriale. L’Ospedale mono specialistico era stato cancellato, si andava nella direzione dello smembramento; Nel gennaio 2020, quando sono arrivato, vista la situazione ho cercato di invertire la rotta, cercando di riportare l’Oftalmico a Presidio Ospedaliero”.
Evidenziata, a partire dal 2020, la criticità dell’attività oculistica sul territorio torinese, la Direzione dell’ASL Città di Torino si è impegnata per riportare l’“Oculistica” all’interno dell’Oftalmico, assumendo, a partire dal 2021, 11 oculisti, oltre alla nomina del Direttore della Struttura di Oculistica. L’ospedale Oftalmico ha avuto un ruolo importantissimo nella lotta alla pandemia, diventando un “polmone” per i Pazienti Covid+, a bassa e media intensità di cura, così come era stato previsto dal modello Covid Hospital OGR, con il trasferimento dei posti letto dell’ex area temporanea Covid Hospital OGR presso il Presidio Oftalmico.
L’attività oculistica dell’AslCittà di Torino, è attualmente organizzata in Nuclei Funzionali UltraSpecialistici:
– il Centro per lo studio del glaucoma, dove si utilizzano le tecniche più recenti (viscocanalostomia, sclerectomia profonda, trabeculectomia) nei trattamenti chirurgici;
– il Centro maculopatie, che studia le malattie dell’area retinica maculare, avvalendosi delle più moderne attrezzature diagnostiche e terapeutiche e utilizzando i più sofisticati fotocoagulatori laser, la terapia fotodinamica e il trattamento intravitreale antiVEGF;
– il Centro per la chirurgia vitreoretinica, dove si utilizzano le tecniche di trattamento miniinvasivo e traslocazione maculare;
– il Centro di traumatologia oculare “da polo a polo”, con interventi in contemporanea nei grandi traumi dal trapianto di cornea al trattamento della cataratta e della retina;
– il Centro di Oftalmoplastica, che si occupa delle lesioni palpebrali, dell’apparato lacrimale e dell’orbita;
– il Centro di trapianto delle cornee, dove vengono eseguiti interventi di cheratoplastica perforante e lamellare;
– il Centro di Oftalmologia pediatrica e strabismo dell’adulto;
– il Centro di Ortottica;
– il Centro di Riabilitazione Visiva di I livello e il Centro di Riabilitazione Visiva regionale di II livello;
– il Centro di riferimento per le Malattie Rare Oftalmologiche;
– il Centro di riferimento regionale per i ricoveri all’estero per le patologie oftalmologiche.
L’Ospedale Oftalmico dispone di un nuovo Blocco Operatorio Oculistico (5 nuove sale operatorie, di cui una dedicata all’urgenza ed una alla chirurgia ambulatoriale), di una nuova Day Surgery Oculistica e di nuovi Ambulatori.
Inoltre l’Ospedale ospita il Centro Multidisciplinare per la Salute Sessuale (Cemuss).
“Presso l’Ospedale Oftalmico sono operativi numerosi percorsi di II livello inerenti tutte le patologie oftalmologiche: Retina Chirurgica e Medica, Patologie Corneali e Trapianto di Cornea, Centro Glaucoma e Glaucoma Chirurgico, Centro Maculopatia, Chirurgia Oculoplastica, Servizio di Ortottica, Centro di Riabilitazione visiva dei ciechi e degli ipovedenti. Inoltre, in collaborazione con l’Ospedale Maria Vittoria i nostri Oculisti si occupano della Retinopatia del Prematuro (ROP), di cui siamo Centro di Riferimento Regionale, e delle patologie chirurgiche del neonato e del bambino – dichiara Roberto Orsi.
Il cuore pulsante dell’Ospedale è costituito dal Blocco Operatorio, recentemente completamente rinnovato, con 5 sale aperte dalle ore 8.00 alle ore 19.00. Ogni giorno vengono mediamente eseguiti: 50 Intravitreali per il trattamento della Maculopatia e 25 interventi per cataratta, a cui si associano interventi più impegnativi (sulla retina, sulla cornea, sulle vie lacrimali ecc…) dislocati su 3 sedute chirurgiche quotidiane.
Nel 2022, presso l’Ospedale Oftalmico sono state erogate 82.125 prestazioni ambulatoriali tra visite ed esami, sono stati effettuati 3.423 ricoveri e abbiamo avuto 33.047 passaggi di Pronto Soccorso.
I pazienti ambulatoriali e ricoverati provengono per circa il 58-59% da Torino, il 39% dalle altre Asldel Piemonte e la parte residuale da fuori Regione. Le percentuali variano, invece per il Pronto Soccorso che è l’unico Pronto soccorso monospecialistico a valenza regionale, che accoglie il 45% di residenti a Torino, il 42% di pazienti di altre Asl del Piemonte e il 13% di fuori Regione.
“Grazie alla particolare organizzazione che è stata data all’Ospedale durante la pandemia e che vedeva il Presidio suddiviso in due parti strutturalmente e nettamente separate, sia pur con le dovute cautele, l’attività chirurgica presso l’Oftalmico non si è mai interrotta. Durante il periodo pandemico presso l’Oftalmico è stato, ad esempio, possibile recuperare, tutti gli interventi dell’Oculistica dell’Oftalmico e del Maria Vittoria – dichiara Elisabetta Sardi – Quindi, senza l’aggravio delle lunghe liste d’attesa legate allo stop del periodo COVID, l’Ospedale non ha tempi di attesa che non rientrino nei limiti regionali: ad esempio, oggi, l’attesa per un intervento di cataratta è di soli 3 mesi per i residenti nell’Asl Città di Torino. Le patologie urgenti, che siano le maculopatie da inviare a terapia iniettiva o i distacchi della retina, vengono presi in carico immediatamente.
“I lavori di rifacimento della facciata, per un importo di circa 350.000 euro, sono stati realizzati grazie al bonus facciate. Tutti gli impianti (elettrico, idraulico, anti incendio) sono stati rinnovati e pongono l’Ospedale nella fascia più elevata per quanto riguarda la sicurezza. Inoltre in Ospedale sono presenti 40 pannelli solari per un totale di 48 m² di superficie captante, che garantiscono la produzione di 2.000 l/h di acqua calda sanitaria a 70°, pari all’80% del fabbisogno giornaliero”– dichiara Carlo Sala.
“L’Oftalmico, non è afflitto dai problemi tipici degli altri Ospedali quali ad esempio il boarding di Pronto Soccorso. Il Presidio è dotato di 4 reparti di degenza per un totale di 74 posti letto, il cui utilizzo non è strutturato e che sono disponibili per fronteggiare le varie emergenze che si verificano in Azienda (sovraffollamento dei Pronto Soccorso aziendali, epidemia influenzale, ecc.) e che sono, quindi, prontamente utilizzabili come degenze in caso di eventi imprevisti. Le camere di degenza, a 1 o 2 posti letto con bagno, sono tutte a pressione negativa. In particolare la Degenza del 4° piano ha la possibilità di adattarsi fino ad un setting intensivo”- dichiara Massimo Giusti – “Grazie alla messa a disposizione di questi reparti abbiamo potuto garantire ai pazienti un’allocazione di ricovero e un’assistenza medico infermieristica appropriata, ponendo molta attenzione anche al supporto umano che è richiesto, in queste circostanze ai pazienti e ai loro familiari”.
Il Pronto Soccorso dell’Ospedale Oftalmico è dedicato al trattamento delle affezioni oculari acute e dei traumi oculari e/o orbito-palpebrali che possono determinare la perdita anche permanente della visione ma anche alle affezioni minori che non costituiscono un pericolo diretto per la vista.
In caso di gravi traumi oculari, ferite penetranti o perforanti con o senza ritenzione di corpo estraneo è previsto il ricovero immediato con intervento d’urgenza. Anche i distacchi di retina trovano la gestione del loro percorso inizialmente in Pronto Soccorso. Il Pronto Soccorso ha, anche, in carico la gestione di tutte le patologie di frontiera a gestione multi-specialistica (neurologia e neurochirurgia, ORL, diabetologia, reumatologia).
Nel corso dei primi 6 mesi del 2023 gli accessi al Pronto Soccorso sono stati 20.293 di cui 1 codice rosso, 128 codici arancioni, 836 codici azzurri, 9.572 codici verdi e i restanti codici bianchi.
Al Pronto Soccorso accedono pazienti di tutte le età: dai pochi mesi di vita ai pazienti ultracentenari. Questo perché l’Ospedale è in grado di fornire una risposta per tutte le patologie oftalmologiche dalla Retinopatia del Prematuro (ROP) del neonato ai problemi visivi dell’anziano.
“Da ottobre prossimo, presso la sede Sperino Oftalmico della Struttura Complessa di Endocrinologia e Diabetologia dell’Asl Città di Torino, partirà il percorso dello screening della retinopatia dei pazienti diabetici eseguito con apparecchiatura di ultima generazione in collaborazione con la Struttura Complessa di Oculistica dell’ASL Città di Torino. Tale percorso va a completare la presa in carico della patologia retinica conseguente alla malattia” – dichiara Salvatore Oleandri.