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Neuroriabilitazione: donata da Hackability la prima stampante 3D

Consentirà soluzioni personalizzate per una maggiore autonomia dei pazienti del Borsalino

Donata la prima stampante 3D al Presidio Borsalino dell’Azienda Ospedaliera di Alessandria grazie al progetto Tech4Inclusion di Hackability. Realizzata con Deltacom, è stata consegnata all’Unità Spinale con l’obiettivo di realizzare soluzioni personalizzate in grado di garantire maggiore autonomia ai pazienti ricoverati in questa struttura.

Per spiegare l’utilità del macchinario bisogna fare una premessa: dopo una lesione al midollo spinale, la riabilitazione permette di acquisire nuove abilità motorie per eseguire gesti anche semplici come mangiare e pettinarsi. I fisioterapisti fanno quindi spesso ricorso a ortesi e tutori adattati alla singola persona, ma per realizzarli occorrono molti giorni poiché le termoplastiche vengono modellate a mano. Questo processo presenta evidenti limiti: un grande impiego di tempo e di energia, l’impossibilità di avere un archivio e di ricostruire una seconda ortesi identica alla prima, nonché di poterla condividere con fisioterapisti di altre Unità Spinali. Grazie alla stampante 3D e ai corsi tenuti da Hackability, invece, i professionisti del Presidio Borsalino possono già realizzare oggetti come forchette, spazzole, pomelli o contenitori studiati appositamente per le esigenze delle persone con disabilità, partendo da un disegno digitale facilmente modificabile.

Siamo veramente grati a Hackability per questa donazione sia del macchinario sia dei materiali – afferma Luca Perrero, Direttore di Neuroriabilitazione dell’Ospedale di Alessandria – perché ci permette di realizzare ausili per una maggiore autonomia dei nostri pazienti che presentano disabilità di alta complessità come lesioni del midollo o cerebrali. Queste soluzioni personalizzate, che hanno anche un costo abbastanza ridotto, consentono di ovviare alla standardizzazione del commercio e di migliorare ulteriormente i nostri servizi al paziente”.

Grazie al lungo workshop con esercitazioni pratiche, i terapisti hanno imparato a progettare nuovi oggetti, mentre quelli già in uso sono stati trasformati dai tutor della non profit – quasi tutti maker, designer, studenti e studentesse del Politecnico di Torino – in file digitali, condivisi tra le tre Unità Spinali, facilmente personalizzabili e stampabili in 3D dai professionisti aziendali. “L’idea di Tech4inclusion è nata, come sempre, dal basso parlando con le persone con disabilità, con i caregiver, con il personale medico – racconta Carlo Boccazzi Varotto, coordinatore di Hackability – Ci hanno raccontato, loro, come gran parte dei terapisti italiani, per realizzare piccoli presidi personalizzati utilizzi, ancora, la termoplastica, una plastica modellabile molto costosa. Con loro abbiamo progettato questo lungo workshop che ha visto impegnati maker e designer di tutta Italia e sta suscitando interesse da parte di molti ospedali del Paese“.

 

La stampante 3D donata, oltre a creare oggetti di uso quotidiano adattati alle problematiche specifiche del singolo paziente, consente anche di modificare alcune sezioni di oggetti già esistenti che possono causare un disagio: “Grazie agli adattamenti realizzati da questo macchinario – spiega Arianna Mazzeo, fisioterapista di Neuroriabilitazione AO AL – i nostri pazienti possono guidare la carrozzina elettronica in tutta sicurezza: a seconda della disabilità, infatti, possiamo ad esempio sostituire il joystick standard, che richiede una manualità molto fine che i nostri pazienti purtroppo hanno perso, con forme differenti che si adattano a tutte le tipologie di mano, come un joystick sferico per una mano più aperta”.

Una donazione che segna quindi un’ulteriore svolta tecnologica nel lavoro quotidiano dei fisioterapisti del Borsalino e utili vantaggi per i pazienti per una cura sempre più su misura.

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