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La scoperta dell’emoglobina Hb Orbassano

Parlano i ricercatori del San Luigi Gonzaga

Presso il Laboratorio Analisi cliniche e microbiologiche dell’Aou San Luigi Gonzaga che ha operato in collaborazione con il Centro Microcitemie, è stata individuata una nuova variante emoglobinica, chiamata, come tradizione, con il nome del luogo dove è stata individuata.

Pochi giorni fa si è concluso il percorso diagnostico per il riconoscimento ufficiale di una nuova variante emoglobinica denominata Hb Orbassano, identificata grazie alle analisi condotte dalla dr.ssa Cinzia Nicolò e dal suo gruppo di tecnici sul campione di un paziente afferente all’ambulatorio dedicato ai portatori di anemia mediterranea del Centro Microcitemie gestito dalla dr.ssa Giorgia Mandrile e il direttore della microcitemia dr Giovanni Battista Ferrero.

La direttrice del laboratorio analisi dott.ssa Giuseppina Viberti sottolinea con orgoglio “l’importanza di utilizzare due sistemi analitici diversi per lo studio delle emoglobinopatie (talassemia, presenza di emoglobine anomale quali HbS,HbC, ecc) che consentono così di migliorare l’efficienza diagnostica associata alla professionalità ed esperienza della dr.ssa Nicolò e del gruppo di tecnici di laboratorio che da anni lavorano su queste patologie. Il Laboratorio analisi e il Centro Microcitemie sono da anni il riferimento per tutto il percorso di diagnosi e cura dei pazienti dell’Asl TO3, dell’Ao Mauriziano e di molti specialisti piemontesi che si affidano a noi per i casi più complessi. E’ importante evidenziare che lo studio delle emoglobinopatie è necessario per affrontare con successo la cura non solo delle future madri ma anche ai padri per evidenziare eventuali problemi e consentire alle coppie di prendere le decisioni che ritengono più opportune per una gravidanza consapevole”.

Negli ultimi anni i movimenti di popolazione provenienti da Africa, Cina, Est Europa dove i servizi sanitari in alcuni casi hanno evidenti problemi economici e organizzativi, hanno sempre più necessità di  studi specifici che solo personale esperto e motivato, con la passione per la ricerca, può raggiugere. A loro è richiesto di curare le persone, ma nel farlo, raccolgono dati, osservano ogni singolo dettaglio, lo catalogano e si ricavano nuove conoscenze che vengono messe a disposizione della comunità scientifica internazionale per ulteriori elaborazioni.

Questa scoperta contribuisce a far conoscere il comune di Orbassano (già famoso per essere il Paese di Sonia Maino e del Cardinale Martini) anche nel mondo scientifico. La scoperta, sottolinea la Sindaca Dott.sa Cinzia Bosso, non è causale. Il merito va tutto ai professionisti che ad Orbassano hanno trovato le condizioni per sviluppare le conoscenze, così come avvenuto in altri campi, dalla meccanica alla farmaceutica. Non è la Silicon Valley, ma l’impegno profuso per creare le condizioni affinché si concretizzino le condizione per realizzare ricerca e applicazioni della medesima è la conseguenza di un lavoro iniziato dal comune da anni e che proseguirà per anni, perché queste sono attività che qualificano il territorio e possono offrire una speranza per i giovani.

La scienza è fatta di piccoli passi ed oggi questo passo è stato realizzato al San Luigi Gonzaga, un presidio nato per i pazienti affetti da tubercolosi, ivi trasferito negli anni sessanta per liberare l’area di Mirafiori per far spazio agli stabilimenti industriali e diventato in seguito sede universitaria, dove centinaia di giovani affrontano gli studi di medicina e di riabilitazione psichiatrica in una cornice che somiglia ai campus universitari: il luogo ideale per associare la cura dei pazienti con la ricerca e l’innovazione, dove convivono e collaborano strutture ospedaliere e universitarie per ottenere i migliori risultati possibili per i pazienti.

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