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Un orologio per fermare la Degenerazione cognitiva

Per chi è ricoverato in un ospedale il tempo sembra non trascorrere mai. Anzi si perde proprio la percezione del tempo e la situazione diventa particolarmente gravosa se si considerano le persone anziane poco avvezze all’uso dei cellulari e degli altri dispositivi informatici (oltre al fatto che in ambiente ospedaliero non sempre funzionano, se non altro perché ci si dimentica facilmente del carica batterie).

Il problema però non è solo di natura logistica, ma si inquadra nei processi di “degenerazione cognitiva” cui le persone molto anziane possono incorrere quando subiscono un trauma e di cui il primo sintomo è la percezione del tempo. E l’essere ricoverato costituisce spesso un trauma in quanto vengono a mancare i riferimenti abituali della loro vita quotidiana presso le loro abitazioni. Il ricovero di un paziente anziano permette sicuramente di avviare un processo diagnostico-terapeutico utile, se non indispensabile, ma provocano piccoli traumi emotivi che possono compromettere gli altri interventi.

Come ricorda il Prof Fausto Fantò, che da sempre studia i problemi degli anziani e che da poco ha realizzato un testo “l’Alzheimer preferisce il rosa” (Voglino Editore 2023), il garantire costantemente riferimenti cognitivi permette di ridurre le fasi di scompenso riducendo l’impatto psicologico del ricovero. È quindi compito delle strutture sanitarie creare delle strutture a misura d’uomo con piccoli accorgimenti ma che possono fornire appigli per chi è stato catapultato in un ambiente non suo. La vita in corsia può disorientare il paziente ed il primo sintomo è la perdita dalla coscienza del trascorre del tempo.

Per porre un rimedio l’Associazione StraordinariamenteDonna, grazie al lavoro delle instancabili animatrici che con dedizione e spirito altruistico seguono un infinità di problemi con animo filantropico, ha pensato di regalare una serie di grandi orologi, con numeri facili da leggere in modo che anche il paziente allettato possa avere coscienza dello scorrere del tempo. Una piccola iniziativa di supporto al paziente che i grandi nosocomi faticano a realizzare, ma che possono avere un impatto sul percorso di recupero e, prima ancora, di non alienazione dell’ospite. Ed in quest’ottica che StraordinariamenteDonna, impegnata nell’ accrescere il rispetto di genere, nell’ambito di una serie di iniziative organizzate in sinergia con l’associazione Onlus San Luigi, si è mossa per fornire soluzioni pratiche e concrete.

Specie nei soggetti affetti da Alzheimer il problema diventa particolarmente grave, accrescendone il processo di dissociazione e per questo la prima applicazione dell’esperimento è stato attuato donando 12 grandi orologi al reparto di geriatria del San Luigi alla presenza del nuovo direttore Generale Davide Minniti che, per la sua consolidate esperienza di medico, ha apprezzato l’iniziativa che rientra nei programmi di umanizzazione e di rispetto dei pazienti.

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