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Impact investing in ambito sanitario

Nel mondo economico si stanno affermando metodologie per individuare quale
impatto, gli investimenti, producono sul resto della società e sulla sanità in
particolare.
Oltre alla sostenibilità economica e ambientale, di fondamentale importanza sta
infatti diventando il presupposto della sostenibilità sociale, per cui occorre verificare
come ogni investimento può influenzare il contesto in cui è inserito, valutando le
soluzioni che, nel lungo termine, riescono a migliorare la vita delle persone.

Per approfondire il concetto si deve partire con l’esaminare gli investimenti che
direttamente impattano sugli aspetti sociali: è il caso della valutazione degli interventi
del progetto civico linguistica “Petrarca 6,” un’iniziativa promossa dalla Regione
Piemonte, finanziato con 1.678.126,44 euro, con l’obiettivo di migliorare l’accesso
alla formazione linguistica italiana per cittadini stranieri, specialmente quelli che
hanno difficoltà ad accedere autonomamente a tali corsi.
Scopo del progetto è quello di promuove il processo d’integrazione degli stranieri in
Italia attraverso corsi di lingua e altri programmi formativi che favoriscono la
comprensione della cultura e della società nostrana.
Esaminando l’impatto sugli aspetti sanitari, in uno studio condotto dalla Dr Maria
Elena Zarcone, si è potuto rilevare che anche la sanità ne ha fruito benefici, sia in
forma indiretta, 3458 cittadini di Paesi terzi che hanno accresciuto le loro possibilità
di impiego e, di questi, 1885 hanno superato l’esame finale conseguendo il relativo
attestato di riconoscimento. Esaminando queste si rileva come il maggior ambito di
impiego è da ricondurre al settore dell’assistenza, tramite attività di caregiver, che ha
permesso, già nei primi sei mesi dal conseguimento del titolo, di trovare
un’occupazione, seppur non stabile.
Il calcolo dello SROI (Social ̀Return On Investment, basato sul rapporto tra i benefici
e i costi dell’azione o dell’investimento), applicato al settore sanitario presenta
diversi aspetti a cominciare dal fatto che, la maggior facilità di produrre reddito
aumenta la capacità contributiva e, di conseguenza, le risorse disponibili per la sanità.
La conoscenza della lingua Italiana comporta inoltre un minor ricorso ai mediatori
culturali sia per aver diminuito le occasioni per cui si rende necessaria (risparmio del servizio d’interpretariato e traduzione), sia per la possibilità di svolgere questa
funzione per amici e parenti (e più in generale una maggior capacità d’inserimento
nei contesti sociali, evitando il rischio di isolamento), ma soprattutto per la facilità di
offrire lavoro nel settore dell’assistenza agli anziani e ai disabili, tradizionalmente
sempre carenti (oltre che nei servizi di baby sitting che da solo interessa il 30% dei
soggetti di sesso femminile: 336 su 1.120). Qualcosa di più che non una goccia nel
settore dell’assistenza socio-sanitaria.
Un investimento va anche valutato per la coesione sociale e la comprensione
interculturale, svolgendo un ruolo determinante nell’agevolare l’integrazione di
migranti provenienti da Paesi terzi all’interno della società italiana. Quello rilevato
dalla Dr Zarcone è un esempio tangibile di come gli investimenti ad impatto possono
fare una differenza significativa nella vita delle persone e nella costruzione di società
più inclusive ed equilibrate.
Nella fattispecie il calcolo dell’indicatore SROI finale è basato su un outcome di
€2.976.153,50 utilizzando un input di €1.678.126,44, rappresentando l’efficacia
complessiva del progetto nell’ottenere benefici sociali rispetto ai costi sostenuti:
infatti per ogni euro investito nel progetto vi è stato un ritorno sociale di circa 1,77
euro.

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