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Paese che vai, green pass che trovi: le esperienze europee

Mentre in Italia si disquisisce su questioni burocratiche, in Europa il Green Pass sta prendendo piede, anche se in modo disordinato (speriamo che applicando tante ipotesi diverse, si riesca prima a individuare la soluzione più efficiente).

Stiamo vivendo un momento di transizione: il 1° luglio 2021, è entrato in vigore il Green Pass che dovrà diventare definitivo  il 12 agosto 2021,  per permettere a tutti di adeguarsi al modello previsto dall’Unione Europea. Ma saranno tutti pronti per collegarsi al Gateway europeo

Ma quali informazioni così segrete contiene la Green Pass: il nome e il cognome, la data di nascita, la data di rilascio del documento, il codice identificativo unico, nonché le informazioni relative al vaccino, al tampone o alla guarigione. Se è già stato somministrato il vaccino devono essere indicati il tipo e il produttore del vaccino e la data della somministrazione. Per il certificato ottenuto dietro esecuzione di un tampone, i dati fondamentali sono il tipo di test, la data e l’ora dell’esecuzione, il luogo e il risultato. Infine, in caso di guarigione dal Covid, il documento contiene la data di esito positivo del test e il suo periodo di validità.

A tutela della privacy gli Stati membri possono memorizzare i dati personali ma solo a garantire l’autenticità della firma digitale (ma con i problemi generati dalla pandemia non sembra essere il problema principale).

Tutto chiaro? Possiamo finalmente tornare a girovagare in Europa liberamente come De Gasperi e Spinelli avevano sognato?

Vediamo la situazione ad oggi nei Paesi Europei.

Per iniziare Cipro, Ungheria, Irlanda, Malta, Paesi Bassi, Romania e Svezia non sembrano ancora in grado di rilasciarlo ai suoi cittadini. Per gli altri, in estrema sintesi, si possono osservare le seguenti situazioni:

In Germania  Angela Merkel non è propensa  ad attuare obblighi vaccinali ma ha invitato a farlo: la app “CovPass Check” registra lo stato vaccinale nonché il più recente tampone effettuato. Le regole variano da Land a Land e in base all’andamento della pandemia.

In Francia il pass sanitario sarà esteso già da inizio agosto a caffè, ristoranti, centri commerciali, aerei, treni, pullman di lunga percorrenza e nelle strutture mediche (già dal 21 luglio per entrare nei cinema, nei teatri e in altri luoghi culturali): In alternativa si dovrà mostrare un test negativo, da effettuare a proprie spese. A partire dal 15 settembre vi sarà l’obbligo vaccinale per il personale sanitario.

In Gran Bretagna sono state rimosse le restrizioni dal 19 luglio (compreso l’obbligo di mascherina al chiuso).

In Catalogna vi è l’obbligo di esibire un certificato per accedere a ritrovi con più di 500 persona e vengono effettuati test agli inglesi che si recano alle Baleari mentre per il resto della Spagna sono allo studio altre restrizioni da graduare in base all’evolversi della situazione pandemica.

In Austria il certificato di vaccinazione, guarigione o l’esito di un tampone negativo è indispensabile per entrare in hotel, ristoranti e locali notturni e per il tracciamento è obbligatorio farsi registrare all’ingresso con nome e cognome. Gli hotel per i club notturni (che possono funzionare al 75% della capacità) possono offrire test agli ospiti ogni 48 ore.

In Irlanda non è sufficiente il tampone negativo, ma per l’accesso a ristoranti e hotel è necessario  aver  completato il ciclo vaccinale o essere guarito dal Covid

In  Portogallo dal 10 luglio si è introdotto l’obbligo di chiedere il certificato vaccinale per poter accedere ai ristoranti ed il coprifuoco è passato dalle 23 alle 5 di mattina.

In Grecia i siti culturali, bar e ristoranti saranno accessibili solo per le persone vaccinate. Stretta anche per il personale sanitario che si dovrà vaccinare.

In Ungheria dal 3 luglio è stata tolta ogni restrizione: non è più necessario esibire il certificato vaccinale per entrare in bar e ristoranti ed è decaduto l’obbligo di indossare la mascherina

In Danimarca ristoranti, musei, cinema, teatri, parrucchieri sono accessibili solo a chi certifica la vaccinazione o il tampone negativo tramite l’app nazionale. L’app “Coronapas”, certifica la vaccinazione o il tampone negativo. L’applicazione, nata prima della certificazione europea, aveva lo scopo di rendere sicuri gli spostamenti interni.

In Lussemburgo il sistema “CovidCheck” permette di liberarsi delle restrizioni sanitarie in vigore per i soggetti vaccinati, guariti o negativi ai test Covid.

In Lituania e Lettonia le persone vaccinate possono sedersi al ristorante, frequentare palestra e cinema: gli altri devono sedersi fuori, con distanziamento e posti limitati. Rigide regole di distanziamento e limiti al numero di commensali.

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